L'albicocca è il frutto dell'albicocco e appartiene alla stessa famiglia di frutti quali la pesca, la ciliegia e la prugna.
L'albicocco è una pianta originaria della Cina nordorientale.
I Romani la introdussero in Italia e in Grecia nel 70-60 a.C. ma la sua diffusione nel bacino del Mediterraneo fu consolidata dagli arabi: Albicocco deriva infatti dalla parola araba Al-barquq.
L'albicocca viene coltivato in climi caldi (o temperati) e asciutti e oggi è diffusa in oltre 60 paesi e le stagionalità di raccolta sono giugno, luglio, agosto.
Il frutto apporta 48 calorie ogni 100 grammi.
Solitamente vengono impiegate nella preparazione di gelati, marmellate, sorbetti, sciroppi, gelatine, succhi, torte e pasticcini. Tuttavia il loro gusto lievemente acidulo le rende adatte anche ad accostamenti salati o in liquoreria per produrre acquavite di albicocche o distillato di albicocche.
L'albicocca è ricca di vitamina B, C, PP e soprattutto di carotenoidi, precursori della vitamina A.
Ideale per chi è anemico, spossato, depresso, cronicamente stanco.
Si raccomanda ai bambini nell'età della crescita, agli anziani ed ai convalescenti mentre è sconsigliata a chi soffre di calcoli renali.
Due etti di albicocche fresche forniscono il 100% del fabbisogno giornaliero di vitamina A di un adulto.
La vitamina A protegge le superfici interne ed esterne dell'organismo .
La sua carenza provoca secchezza della pelle e delle mucose respiratorie, digerenti e urinarie.
Ma le più note conseguenze della carenza di vitamina A sono le alterazioni dell'occhio e della vista: diminuzione della capacità visiva (specialmente notturna), lesioni della cornea fino alla cecità, infiammazioni delle palpebre con formazione di croste e caduta delle ciglia.
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